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Il giardino zen: un modo alternativo per personalizzare la nostra casa

Il giardino zen: un modo alternativo per personalizzare la nostra casa

La nostra casa è il nostro tempio. Il posto dove ricarichiamo le batterie e in cui esprimiamo la nostra personalità e il nostro carattere, attraverso l’arredamento che scegliamo. Per chi ha la fortuna di avere un giardino, o uno spazio esterno come un terrazzo, questo tempio diventa più grande quando le temperature si fanno più miti nel sopraggiungere dell’estate. 

Non a caso parliamo di “tempio”: perché sono tante le persone che, nell’intimo della propria casa, si dedicano alla meditazione o allo yoga, ritagliandosi non solo il tempo necessario ma anche uno spazio che si può definire sacro, nel quale far convogliare buone energie. 

Per riuscirci, però, questo spazio ha bisogno di essere curato ad hoc, specialmente se parliamo di spazi esterni che, durante l’inverno, abbiamo trascurato. Abbiamo quindi bisogno di un cosiddetto “spazio zen”, che ci permetta quotidianamente di rilassare corpo e spirito.

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Il giardino zen: un po’ di storia

Sono stati i monaci buddhisti a contribuire al loro sviluppo: in origine chiamati con il termine giapponese “karesansui”, i primi giardini zen nascono all’interno dei palazzi nobiliari, che però costituivano semplicemente una parte del giardino, non erano ancora riconosciuti in quanto tali. Solo dal 1330 questi giardini cominciarono a diventare indipendenti, grazie ai monaci buddhisti che iniziarono a prendersene cura.

Il nome “karesansui” viene tradotto come “natura secca”, perché l’eliminazione dell’approvvigionamento idrico è stato uno degli elementi che ha definito il successo dei giardini zen; essi, infatti, erano spesso creati in luoghi in cui vi era pochissima disponibilità idrica. Una piccola curiosità: il temine “giardino zen” appare per la prima volta nel libro “One Hundred Kyoto Gardens” di Loraine Kuck (1935).

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Uno spazio verde per meditare

«Decidere di inserire nella propria routine quotidiana una nuova abitudine come quella della meditazione, è un regalo molto importante che possiamo fare a noi stessi. Non abbiamo bisogno di grandi elementi e di molto tempo, quindi bando alle scuse».

Avere un giardino zen è una fortuna di cui poter essere grati e, sicuramente, da mostrare; ma è un peccato non sfruttarlo per i benefici che può apportare alla nostra salute psicofisica, come ci spiega l’insegnante di yoga Martina Feo.

«Il momento ideale è la mattina presto, per più motivazioni: innanzitutto le temperature sono più fresche e, in linea generale, c’è meno inquinamento acustico. Ci bastano dieci minuti, quindi è sufficiente puntare la sveglia qualche minuto prima che si sveglino i figli, così saremo anche più tranquilli e avremo la certezza che nessuno interromperà il tempo sacro che abbiamo deciso di ritagliarci. 

Inoltre, iniziare la giornata in questo modo ci aiuta a porci in maniera diversa rispetto al quotidiano che ci aspetta: saremo più consapevoli e più distesi. Meditare ci aiuta in molte cose – spiega Martina -: ci libera la mente, ci aiuta a concentrarci sul nostro corpo, incominciamo a osservarci e conoscerci meglio, a chiederci come stiamo davvero».

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