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Oltre l’opulenza: il lusso reinventa l’ospitalità

Oltre l’opulenza: il lusso reinventa l’ospitalità

Materiali tattili, sostenibilità, tecnologia immersiva: hotel e ristoranti di tutto il mondo riscrivono l’esperienza del lusso ma quali sono le nuove tendenze del settore? 

A offrire una panoramica più che esaustiva su questo frastagliato e quanto mai affascinante orizzonte ci pensa Host 2025 che fino al 21 ottobre porta Milano sulla cresta dell’ospitalità internazionale.

Tra le parole d’ordine del momento c’è il quiet luxury, un’eleganza che sprigiona sobrietà e sussurra raffinatezza con una delicata declinazione anche in ambito design e arredo.

Il lusso contemporaneo diventa cosi la cifra stilistica delle ultime e più audaci tendenze che dominano gli ambienti degli hotel e del fuoricasa tra colori ben calibrati, materiali selezionati con estrema cura, lounge dove l’arte contemporanea si fa racconto senza tempo e spazi che diventano racconti visivi.

Un lusso, dunque, che non conosce ostentazione, che non si esaurisce nei materiali preziosi e in un’estetica “esclamativa”, ma parla piuttosto la lingua della compostezza che non rinuncia ad evocare emozioni, guizzi di autenticità e tocchi improntati alla personalizzazione.

Fortune Business Insights restituisce, attraverso un report fortemente mirato, l’immagine di un mercato globale dell’ospitalità di lusso che è stimato in oltre 166 miliardi di dollari nel 2025, con una crescita fino a 218 miliardi entro il 2029 grazie a un CAGR dell’11,5 %. Numeri da capogiro ma … non è tutto.

Gli spazi dell’ospitalità stanno diventando vere e proprie narrazioni emozionali: lobby come edicole classiche e raffinati tessuti scelti con cura, superfici in marmo alternate a metalli cesellati e fragranze signature che avvolgono l’ospite in un’esperienza multisensoriale. Le palette cromatiche si ammorbidiscono in tonalità calde e nostalgiche, matericità tattili si intrecciano con riferimenti al passato per accarezzare il presente con sofisticata familiarità.  Il passaggio dal multisensoriale verso ad esperienze materiche è dunque in corso e la strada è ancora lunga, piena di sorprese.

La nostra epoca, però, non si “limita” a questo e celebra anche la sobrietà della sostenibilità. Quasi un gioco di parole che in realtà è un inno a design minimali, materiali eco‑friendly e storie raccontate attraverso oggetti autentici. La tecnologia non si limita alla funzionalità: spazi che si adattano all’ospite in tempo reale, con ambienti intelligenti capaci di personalizzare ogni gesto, dall’illuminazione ai menu sensoriali, grazie all’AI e ai big data.

Nel panorama globale emergono esempi spettacolari: in Puglia l’ex convento Vista Ostuni si trasforma in un boutique hotel di charme che fonde modernità mediterranea, artigianato locale e materiali iconici, come la pietra e la ceramica, con pezzi di Patricia Urquiola e opere d’arte site‑specific.

A New York, il leggendario Waldorf‑Astoria si rimodella riducendo il numero di camere per offrire ambienti più spaziosi e lussuosi, completati da nuovi ristoranti di alto profilo caratterizzati da un meticoloso restauro dei dettagli storici, fino ai mosaici e alle decorazioni art déco. Londra sorprende con TOWN, un ristorante scenografico che evoca la fantascienza rétro grazie a effetti visivi generati dall’AI, ceramiche cerulee, soffitti retroilluminati e un design che trasporta in un’altra epoca della contemporaneità.

Anche la tavola si reinventa con un’aura performativa e immersiva: come il ristorante “ultrasensoriale” Ultraviolet a Shanghai, dove ogni piatto è accompagnato da suoni, luci, profumi, proiezioni in un’esperienza gastronomica totalizzante che è stata definita come “psico‑gusto”. Più in generale, spopola l’applicazione all’accoglienza delle scienze della mente, con un approccio antropologico al design di alberghi e ristoranti: con l’obiettivo di incarnare l’autenticità, luoghi come il Lafayette Hotel a San Diego, in California, nascono da una profonda analisi delle personalità non solo dei potenziali ospiti, ma anche degli stessi gestori, per esprimere nel layout emozioni, storie e proposte che siano reali e condivise.

Prepariamoci ad un futuro prossimo in cui lusso significherà sempre più autenticità, emozione e intelligenza. Scoprire in anticipo le tendenze e individuare i partner giusti, dal dettaglio al progetto chiavi in mano, sarà quindi determinante per il successo di un’attività.

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