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Italia e piatti pronti: business in crescita. Intervista a un’azienda

Italia e piatti pronti: business in crescita. Intervista a un’azienda

Startup in crescita e qualità sempre maggiore: è una nuova era, in Italia, quella dei piatti pronti

Sembra che si tratti di una risposta a esigenze di tempo che, in un mondo frenetico e spesso caotico, diventa strumento di sempre più persone: affidarsi ai pasti pronti è una scelta che un numero considerevole di italiani ha già fatto e si
tratta di un business in crescita, tant’è che sono in continua nascita le startup
che offrono questa tipologia di servizio.

Per pasti pronti si intendono quei piatti che non necessitano di alcuna preparazione per essere consumati, o la cui preparazione richiede un tempo minimo. Si possono trovare in diversi formati: in scatola, confezionati, sottovuoto o congelati. Vengono distribuiti nei negozi di massa, in negozi specializzati e tramite piattaforme online e permettono di mangiare in poco tempo, evitando le preoccupazioni legate al tempo di preparazione e/o cottura.

Pasti pronti: perché sono così apprezzati

Business Coot, tramite la sua analisi, ci fornisce i dati: nel 2023 il mercato globale
dei pasti pronti ha raggiunto una valutazione di quasi 400 miliardi di dollari e
si prevede che potrebbe sfiorare i 500 entro il 2028. L’Europa, in questi numeri,
influisce con un fatturato di quasi 86 miliardi di dollari ed è previsto il superamento dei 100 miliardi entro i prossimi quattro anni.
Nel panorama dell’industria, in Italia il business dei pasti pronti rappresenta una
delle fette più grandi e in continua espansione: le vendite nella grande distribuzione sono aumentate di quasi il 46 per cento.

Una delle ragioni per cui i pasti pronti sono sempre più apprezzati è perché le aziende che li producono sono attente a proporre piatti che rispondano alle diverse esigenze: dalla ricetta vegetariana a quella senza glutine, dal pasto dietetico a quello proteico fino al biologico o a basso contenuto di sale.
Secondo l’indagine, fattore cruciale rimane comunque la qualità: i consumatori
italiani cercano sì piatti pronti ma che garantiscano sia un piacere per il palato sia benefici per la salute. C’è una particolare attenzione agli ingredienti, in particolare se si tratta di prodotti locali.

Un altro dettaglio a cui sia i consumatori sia le aziende sono attenti è che il materiale delle confezioni sia sostenibile: sì a plastica riciclata o riciclabile, oppure a contenitori in cartone, e posate in legno (non più in plastica).

Fairfit: “Pasti pronti, sì, ma con rispetto verso la propria salute”

La domanda è così alta che si è visto necessario ampliare l’offerta: Fairfit (una delle startup, di cui dicevamo, nate proprio per rispondere all’esigenza dei pasti pronti), che per ora distribuisce solo con delivery a Milano (con Deliveroo e Glovo), da settembre 2024 sarà in grado di spedire i suoi pasti pronti sottovuoto in tutta Italia.

«Ci siamo resi conto che l’esigenza degli sportivi (target a cui la startup si rivolge,n.d.r.) è proprio quella di aiutare i risultati degli allenamenti, spesso intensi, a emergere grazie a un’alimentazione di supporto adeguata, ma va ricordato che chi non pratica sport a livello professionale ha un lavoro, una famiglia, una vita da gestire e a cui dedicarsi. Per questa ragione è facile che queste persone siano in cerca di un aiuto nel consumare pasti che non richiedano tempo ed energie ma che, al contempo, rispondano all’esigenza di avere quelle caratteristiche che uno sportivo va cercando» spiega Lucrezia Bruno, CEO di Fairfit.

Le caratteristiche di cui l’amministratrice delegata parla sono quelle legate alla
qualità del prodotto: «Giusto equilibrio tra i vari macronutrienti, quindi
carboidrati, grassi e proteine e un’attenzione in più alle calorie: abbiamo diversi
formati di piatti pronti, da quelli che non scendono sotto le 300 kilocalorie a pasto a quelli che non superano le 700. Quello relativo alle calorie è un discorso che ne apre uno più ampio e al quale in Fairfit siamo particolarmente attenti: la cura e il rispetto della propria persona.

Sappiamo quanto sia diffuso, nel mondo sportivo, l’atteggiamento poco sano di mangiare meno del necessario o di evitare determinati alimenti. Con i nostri prodotti – spiega Lucrezia – cerchiamo di combattere anche questi comportamenti e di diffondere un messaggio di amore verso sé stessi. Una sala alimentazione è uno degli strumenti più importanti per stare bene nel corpo e nella mente e per uno sportivo è imprescindibile».

La preparazione dei pasti di Fairfit è supportata da un team di nutrizionisti (le
dottoresse Azzurra Montorfano, Giorgia Calori e Marta Veneziano) e trainer nonché da uno chef, Valerio Dimiccoli.
«Dietro ogni ricetta proposta ci sono lunghi studi perché cerchiamo di garantire un buon gusto e un perfetto bilanciamento dei nutrienti e perché nella nostra gamma di prodotti ci sono anche ricette vegetariane e vegane, con le quali bisogna fare maggiore attenzione onde evitare che non siano equilibrate» dice Valerio.

Il pasto pronto: chi lo consuma?

Il termine “piatti pronti italiani” appare, ancora a molti, come un ossimoro. Nel
Paese per eccellenza dell’arte culinaria, il piatto pronto viene demonizzato dai conservatori e visto come un vero e proprio attacco alla qualità dell’alimentazione quotidiana. Oggi, proprio per questo, le aziende che producono piatti pronti (sia destinati a un pubblico più specifico come quello di Fairfit sia per quelli rivolti alla grande distribuzione e destinati a un consumo più generico) sono attente alla qualità dei prodotti e alle materie prime con cui vengono preparati.

I piatti pronti che si va più cercando? Gli italiani optano per il piatto pronto per
assaggiare ricette etniche, innanzitutto; in secondo luogo, cercano pasti leggeri
ma soddisfacenti per le pause pranzo al lavoro preferendo pesce e verdure;
infine gli sportivi e chi segue una dieta dimagrante: in questo caso la scelta del
pasto pronto diventa non solo più comoda ma anche più sicura poiché, in genere, preparata da professionisti.

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