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Capsule di caffè dannose per l’ambiente: Incapto propone l’alternativa

Capsule di caffè dannose per l’ambiente: Incapto propone l’alternativa

Solo in Italia si consumano quasi 100 milioni di tazzine al giorno: il caffè non inquina, ma le capsule sì. Qual è l’alternativa?

Dire che il caffè inquina è, chiaramente, un’informazione errata. Ma il consumo di questa bevanda – che solo in Italia si aggira intorno ai 95 milioni di tazzine al giorno – ha una conseguenza di tonnellate di rifiuti riferite alle capsule con cui si fa il caffè nelle macchinette apposite. Una startup spagnola operativa anche in Italia, che si è presa a cuore il problema, promuove un metodo alternativo e più sostenibile per consumare il caffè senza impattare negativamente sull’ambiente.

capsule

Consumo di caffè: i dati

Negli ultimi trent’anni il consumo globale di caffè ha registrato un costante aumento. Un aumento che ha visto, soprattutto, l’utilizzo da parte di sempre più persone delle capsule: la ricerca Astra del 2023 rivela infatti che il 40 per cento dei caffè consumati viene bevuto a casa e le modalità per prepararlo sono la macchina a cialde per il 42 per cento, seguito dalla moka e dalla macchina espresso automatica. Ogni anno vengono vendute oltre 10 miliardi di capsule di caffè: questo genera 120 mila tonnellate di rifiuti, di cui circa 70 mila nella sola Europa, come riportato in un report della Commissione europea.

La maggior parte delle capsule è realizzata con plastica e alluminio, ma finiscono tutte tra i rifiuti indifferenziati; possono impiegare fino a 500 anni per essere smaltite dal terreno.

Incapto: la startup che educa al consumo consapevole di caffè

La proposta di Incapto, startup nata a Barcellona e attiva anche in Italia, promuove il consumo di speciality coffee in grani, un’alternativa che potrebbe avere molta influenza sull’ambiente: il consumo del caffè in chicchi può ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente (oltre ai costi) e questo si traduce in un beneficio non solo per il consumatore ma anche per i coltivatori. C’è da sottolineare, infatti, che i cambiamenti climatici dovuti agli effetti dell’inquinamento influenzano la coltivazione del caffè: è stato stimato che entro il 2050 la metà dei terreni a oggi, destinati alla produzione di caffè, diverranno inutilizzabili. Le zone più a rischio? Brasile, Vietnam, Honduras e India.

La missione di Incapto è sensibilizzare a un consumo di caffè consapevole, sostenibile e rispettoso per l’ambiente ma che sia, al contempo, accessibile a livello economico. Per farlo, Incapto evita la produzione di rifiuti come le capsule di alluminio e sostiene i piccoli coltivatori con una rete relazionale senza intermediari così che si possano abbattere i costi di gestione. Incapto realizza, oltre alle miscele, macchine automatiche e compatte per estrarre il caffè: dal campo alla tazzina con una filiera sostenibile ed etica.

Un altro degli obiettivi di Incapto è quello di far comprendere ai consumatori che ridurre il consumo di caffè in capsule aiuta anche a risparmiare: ipotizzando una famiglia di quattro persone in cui vengono bevuti sei caffè al giorno, in dieci anni sarebbe possibile risparmiare oltre 5mila euro.

Italiani attenti a provenienza processo di produzione

Dinanzi al problema dell’inquinamento, gli italiani sono sempre più sensibili: l’indagine Astra 2023 ha infatti rivelato un cambiamento importante nell’atteggiamento dei consumatori italiani verso il caffè. Il 61,7 per cento riconosce l’impegno della sostenibilità delle nuove confezioni e il 58,3 per cento valuta positivamente i nuovi processi produttivi e di trasporto sostenibili.

È difficile immaginare uno scenario in cui gli italiani rinuncino al caffè e non è questa, comunque, la richiesta per ridurre l’impatto ambientale; il consumo di caffè, in Italia, è una parte fondamentale della cultura e delle abitudini quotidiane (il nostro Paese è il settimo al mondo per consumo con 5,2 milioni di sacchi consumati ogni anno), ma nonostante questo gli italiani non sono indifferenti alle tematiche socio-ambientali ed è per questo che vi è un’attenzione sempre maggiore ad alcuni dettagli dinanzi all’acquisto, come la provenienza e il processo di produzione.

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