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Il premio GammaDonna celebra i 20 anni: sì all’empowerment femminile

Il premio GammaDonna celebra i 20 anni: sì all’empowerment femminile

Aperte le selezioni per la ventesima edizione del riconoscimento che mira a ridurre il gender gap sostenendo l’imprenditoria femminile innovativa. C’è tempo fino al 4 giugno per candidarsi e partecipare al road-show che toccherà le città di Roma, Milano e Torino.

Nella tempesta perfetta provocata dalla crisi di un modello di sviluppo ormai divenuto insostenibile, il ruolo dell’imprenditoria si sta trasformando: fare impresa oggi significa valutare l’impatto delle proprie azioni e adottare un approccio al progresso di tipo rigenerativo, mirando a ripristinare e migliorare la salute degli ecosistemi, non solo a soddisfare i bisogni umani.

Un obiettivo al cui raggiungimento tecnologia e innovazione possono dare un contributo determinante. Per sostenere questo cambio di passo e la diffusione di una nuova prospettiva “rigenerativa” – cruciale per affrontare le sfide legate all’ambiente, alla sostenibilità e al benessere umano – riparte il Premio GammaDonna e il suo percorso di valorizzazione & empowerment dell’imprenditoria femminile innovativa: tre città, tre appuntamenti di business networking ed eventi formativi a sostegno delle imprenditrici, tre premi per riconoscerne e celebrarne i risultati.

«La nostra è una scelta di campo, coerente con i nostri 20 anni di storia e di sfide al fianco di imprenditrici coraggiose e visionarie, pioniere di nuovi modelli di business – ha sottolineato la Presidente GammaDonna Valentina Parenti – Vogliamo incoraggiare una visione olistica del progresso, che riconosca l’interconnessione tra salute degli ecosistemi e benessere umano e ne promuova il bilanciamento, contribuendo in questo modo a costruire un futuro sostenibile per le generazioni presenti e future».

A chi si rivolge il premio

Il Premio è destinato a imprenditrici (founder, co-founder, oppure socie attive con ruoli manageriali) che si siano distinte per aver innovato con prodotti/servizi, processi o modelli organizzativi all’interno della propria azienda, con almeno un bilancio alle spalle. Le candidature che entreranno nella “short-list Fab50” – ovvero le 50 imprenditrici più innovative che superano la prima selezione – avranno visibilità sulle principali testate nazionali e uno spazio dedicato sul canale YouTube e sulla piattaforma GammaDonna che, dal 2004, racconta e diffonde storie di innovazione, leadership, visione.

 

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L'imprenditoria femminile in Italia

Le 6 finaliste – selezionate da una giuria di esperti di innovazione, esponenti del mondo imprenditoriale e investitori – saranno protagoniste il 4 novembre sul palco della Finale alla Nuvola Lavazza, trasmessa in live streaming.

Le candidature vanno fatte entro il 4 giugno: info e regolamento su www.gammadonna.it/premio

Sempre più presenti nei settori tradizionalmente “maschili”, soprattutto in quelli a maggior contenuto di conoscenza, le nuove imprenditrici puntano su modelli aziendali più strutturati e su percorsi innovativi.

Secondo i dati diffusi da Unioncamere a marzo 2024 (rapporto realizzato con il supporto di SiCamera e Centro studi Tagliacarne), sono 1 milione e 325mila le imprese femminili registrate in Italia, il 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale con una piccola battuta d’arresto sul 2023 (-0,9%). Un rallentamento che non interrompe “l’invasione” dell’universo femminile in settori tradizionalmente “maschili”. E, pur restando contraddistinto dalla piccola dimensione e da una minor produttività, il mondo dell’impresa al femminile fa passi avanti sul fronte del rafforzamento della struttura imprenditoriale. 

Cresce (2000 in più) il numero di imprese femminili che si occupano di attività professionali, scientifiche e tecniche, settore a prevalente partecipazione maschile. Il tasso di femminilizzazione di queste aziende (dato dal rapporto tra imprese femminili e totale delle imprese) nel 2023 sfiora il 20% dal 19,7% del 2022. 

Le imprese femminili hanno inoltre una caratteristica specifica, sono cioè un po’ più giovani rispetto alle altre imprese: il 10,6% delle aziende femminili è infatti guidato da imprenditrici under 35 (contro il 7,9% delle attività non femminili). Altro dato molto interessante: cresce la propensione delle imprenditrici a far ricorso a modelli aziendali più strutturati (le società di capitale femminili sono aumentate dell’1,7% nel 2023, arrivando a rappresentare il 26% del totale delle aziende guidate da donne).

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