Il ristorante più cool e contemporaneo del momento? Lo hanno appena aperto a Venezia due giovani chef britannici nel sestriere di Dorsoduro, all’interno della Scuola Piccole Zattere: ecco a voi ABC Zattere.
E se vi state chiedendo il perché di un nome così bizzarro sveliamo subito l’arcano. ABC è un acronimo che sta per Arte, Bar e Cucina proprio a voler rappresentare le tre diverse anime del ristorante che ospiterà anche workshop ed eventi, inserendosi a pieno nella scia identitaria di Scuola Piccole Zattere, un istituto non-profit dedicato alla sperimentazione e alla ricerca nell’ambito delle arti contemporanee, in tutte le loro possibili declinazioni incluso il côté food.
Tutto votato alla venezianità con effetto sorpresa dato dalla caratteristica e distensiva corte interna pensata come luogo di incontro per eventi culturali e momenti conviviali, ABC Zattere ha debuttato l’8 maggio in Laguna all’indomani dell’inizio della Biennale Architettura 2025 svelando ambienti freschi dal design leggero e dai colori avvolgenti, a firma dello studio Fosbury Architecture che ha condotto anche il meticoloso lavoro di recupero dell’intero palazzo.
Identità e nuove visioni firmate Fosbury Architecture
Il nuovo ristorante made in Venice presenta elementi funzionali dall’estetica definita e in totale sintonia con l’anima del palazzo oltre ad essere felicemente integrato nell’ecosistema di Scuola Piccola Zattere quale punto focale di ritrovo, formazione e condivisione per le comunità locali.
Il progetto scaturito dal genio creativo di Fosbury Architecture intende mediare tra i codici architettonici contemporanei e la memoria storica veneziana, attraverso una selezione di materiali e dettagli che richiamano i luoghi di convivialità della città mantenendo in equilibrio il rapporto tra identità e nuove visioni.
Negli spazi di ABC Zattere dialogano con garbo tradizione e contemporaneità traendo ispirazione proprio dal contesto della Serenissima.
Molti gli elementi che rendono l’atmosfera del luogo avvolgente e glam: la boiserie che cavalca il ricordo degli storici caffè veneziani; le linee essenziali degli arredi che si alternano a pezzi iconici di design fra cui la sedia Mariolina di Enzo Mari per Magis; la pavimentazione che rievoca la tradizionale mattonata degli spazi pubblici, realizzata in collaborazione con Fornaci Sant’Anselmo e arricchita da scarti di vetro secondo l’esempio del seminato veneziano.
Pezzo forte è una panca in pietra d’Istria recuperata dal restauro delle Galeazze dell’Arsenale – un progetto sostenuto dalla Fondazione e a cui si aggiunge in tutta la sua superba bellezza un altro gioiello: la pergola, ispirata al baldacchino mobile della Scuola Grande di San Rocco, che garantisce ombreggiatura nei mesi più caldi diventando un’infrastruttura flessibile per le performance previste nella corte.
Semplicità e stagionalità valorizzano le eccellenze locali
L’eclettica proposta culinaria degli chef Jack Martin e Nathan Cal Danby e’ stata minuziosamente pensata per valorizzare le eccellenze locali attraverso un menu improntato a due concetti fondamentali e imprescindibili: semplicità e stagionalità, per piatti autentici dai sapori decisi, realizzati con ingredienti freschi e soprattutto provenienti da piccoli produttori del territorio.
Jack e Nathan hanno pensato proprio a tutto e hanno scelto di inserire due diverse proposte per poter accontentare una clientela variegata. Da mezzogiorno a mezzanotte sono disponibili piatti – anche in sharing – sia dolci sia salati caratterizzati da inediti incontri fra cucina locale e cucina internazionale, dal purè di fave con peperoncini fermentati e crudités fino al classico e immancabile tagliere di salumi e formaggi toccando di nuovo punte di eccentricità con le zucchine in saor e i piatti a base di soffice e cremosa ricotta accompagnata da profumato zaatar ed erbe delle Zattere. Ogni giorni dolci homemade che variano a seconda della stagione e dei prodotti disponibili.
Non manca, inoltre, una vera e propria proposta da ristorante, prevista per il pranzo, tra le 12.00 e le 15.00, con una serie di originali portate à la carte che sposano con brio la cucina italiana in generale e quella veneziana in particolare. Deliziose le focaccine al doppio pomodoro, imperdibile il pescato del giorno arrosto insaporito con gremolada e agretti, superbi gli spaghetti con carciofi, zafferano e pangrattato, ma anche il Chicken pie, il Labneh al miele e tante altre incredibili sorprese ideali per chi ama le commistioni di gusti e sapori.
A rendere tutto perfetto … una curatissima carta con selezione di vini naturali, bianchi, rossi, macerati e rosati oltre a bollicine, kombucha, grappe, bevande analcoliche, aperitivi e cocktail per non dire mai di no a nessuno!
I ‘nostri’ due giovani chef sono amici prima ancora che soci. Jack Martin, di origini gallesi, oltre a vestire i panni di chef è anche produttore di formaggi, documentarista e gastronomo. Ha studiato a lungo l’impatto del cibo, e in particolar modo delle alghe, sugli ambienti dei Paesi Bassi e dell’Irlanda. Nathan Cal Danby e’ invece designer, cuoco e panettiere di origini britanniche, da un po’ di anni in Italia, con un particolare e precedente progetto alle spalle: Foresta Forno di Comunità ad Alpago, nel bellunese, realizzato con Amalia Sacchi.
Due progetti, una stessa vocazione
Tanto Scuola Piccola Zattere quanto ABC Zattere sono il frutto comune di una trasformazione. La Scuola si trova infatti in quella che un tempo era la sede della VAC Foundation, sostenitrice degli scambi tra l’arte internazionale e quella russa poi chiusa in via definitiva nel 2022 allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Oggi a finanziare la Scuola Piccola Zattere, che prende il nome da una specifica tipologia civica di istituto veneziano (“Scuola” o la “Scuola Grande”), è l’ideatrice stessa del progetto, Victoria Mikhelson.
Percorso simile per il ristorante ABC Zattere che occupa a sua volta lo spazio un tempo destinato al Sudest1401 e gestito per un certo periodo dai ristoratori di due progetti di cucina mediorientale di Venezia, quelli di Orient Experience guidati da Hamed Ahmadi. Con ABC Zattere, però, e’ tutto cambiato in direzione di una formula più sperimentale e contemporanea che promette di lasciare il segno.