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We’re walking like in the Dolce Vita

We’re walking like in the Dolce Vita

“Marcello, come here. Hurry up!”. Bastano queste parole per evocare nella nostra mente l’indimenticabile scena interpretata da Anita Ekberg e Marcello Mastroianni in La Dolce Vita. L’iconica immagine di una donna straordinariamente bella che si immerge nella Fontana di Trevi è un capolavoro che rimane impresso nella storia del cinema italiano.

Era il 1960 e Federico Fellini, con la sua maestria, ha trasformato questo momento in uno stile di vita tutto italiano. Negli anni ’50 e ’60, l’Italia stava vivendo un periodo di rinascita e trasformazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il paese stava ricostruendo non solo le sue città, ma anche la sua identità culturale.

La pellicola, figlia del genio felliniano, supera il mero atto della narrazione cinematografica e delinea realisticamente il ritratto  vibrante e seducente di una società in evoluzione, catturando l’essenza di una Roma vivace e decadente, dove la vita notturna, la moda, l’arte e la cultura si mescolano in un mosaico affascinante. Marcello Mastroianni e Anita Ekberg divennero simboli di questa epoca dorata. La scena della Fontana di Trevi è un’immagine eterna di libertà, bellezza e desiderio.

L’art de Vivre

La Dolce Vita è un richiamo irresistibile a una filosofia di vivere che si respira nelle strade acciottolate di Roma, nei caffè accoglienti, nelle piazze piene di vita e nella passione per la buona cucina mediterranea. È un invito a godersi i piaceri della vita, a coltivare l’arte del vivere bene e a cercare la felicità attraverso l’espressione artistica.

Oggi, l’Italia è ancora intrisa di questa visione. La raffinatezza e la semplicità continuano a caratterizzare la vita quotidiana, dalle città storiche alle coste mozzafiato. Il modus operandi della Dolce Vita continua a risuonare in  esempi contemporanei come la serie TV cult “The White Lotus”.

 Nella seconda stagione, ambientata in una Sicilia immaginaria, emerge una scena particolarmente significativa e a tratti tragicomica: la protagonista, interpretata da Jennifer Coolidge, tenta di vivere come una vera italiana per un giorno, girando in Vespa per Taormina. In questo tentativo, rievoca l’epoca d’oro della Dolce Vita, emulando Audrey Hepburn in “Vacanze Romane” e cercando di catturare il fascino di Monica Vitti negli anni ’60. Questa scena riflette la persistenza e l’influenza del mondo creato da Fellini nella cultura contemporanea.

I richiami a Roma, all’armonia geometrica della campagna toscana, all’anima verde dell’Umbria, alle coste rocciose della Liguria, alle spiagge e alle coste della Sicilia affacciate su acque color smeraldo, così come a Capri, Positano e Amalfi, trasmettono una visione caleidoscopica della bellezza italiana. Questi luoghi diventano microcosmi sorprendenti, non solo spazi geografici ma esperienze sensoriali, culturali ed estetiche che raccontano la storia e l’identità del Bel Paese. 

Estetica dell’Italia in vacanza

La nostalgia della dolce vita è diventata di fatto un metodo di rappresentazione estetica che plasma il concetto stesso di vacanza all’italiana. Scenari da cartolina anni Sessanta, fotografie del ritmo lento scandito dai pasti e romantici scorci di paesi gioiello diventano un metodo narrativo che invita all’evasione e alla riscoperta delle bellezze italiane dalla Liguria fino a Capri. 

Dai Millennials alla Generazione Z, l’estetica fotografica contemporanea ritrae le destinazioni balneari come rifugi di comfort estivo, con inquadrature ispirate al concetto di Dolce Vita.

Pezzi interi, vite alte e scolli generosi alla Virna Lisi o Isabella Ferrari ai tempi di “Sapore di Mare”. Il Made in Italy sceglie di abbandonare i classici bikini per ritornare alle origini di una femminilità costiera che ancora oggi detta storia.

Ovunque si posi lo sguardo, si avverte il sussurro della Dolce Vita. Capri, storicamente rifugio prediletto dagli artisti che si ritrovano in piazzetta per discutere delle loro opere, incanta ancora oggi con i suoi scorci che evocano un fascino rétro anni Settanta. La filosofia del benessere qui si traduce nel sapersi prendere del tempo per sé, abbracciando l’arte del dolce far niente.

Villa Marina, un boutique hotel dall’atmosfera accogliente, ne è un esempio emblematico. Questo gioiello dell’Isola Azzurra ospita il ristorante Ziqù, gestito dallo chef Emanuele Cataruzza, che reinterpreta in chiave moderna le ricette segrete della sua famiglia. All’interno della stessa struttura, la Stai Spa si distingue per il suo nome evocativo e per l’offerta di tecniche di benessere antiche, come la pranoterapia, che rendono questo luogo un vero santuario del relax.

Anche Portofino non è da meno, con Dior che ha impreziosito l’Hotel Splendido con il suo inconfondibile stile. A Forte dei Marmi, invece, la spiaggia Alpamare ha ricevuto una nuova veste grazie alla collaborazione tra Acqua di Parma e il celebre marchio italiano forte_forte, che hanno infuso il luogo di un’aura fresca e raffinata, caratterizzata da delicate tinte acquamarina.

La Dolce Vita è l’invenzione di una modernità non databile, un’epopea al contempo astratta e concreta, che racchiude in sé la sana lentezza delle estati italiane. Questo stile di vita, radicato nel passato ma vibrante nel presente, continua a ispirare e a plasmare l’immaginario collettivo. Ogni angolo d’Italia, dalle città d’arte alle coste spettacolari, ci invita a riscoprire un modo di vivere che celebra la bellezza, la cultura e il piacere dei piccoli momenti.

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