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Venezia. In the mood for … Nani Mocenigo Palace.

Venezia. In the mood for … Nani Mocenigo Palace.

Là dove in tempi lontani ricchi mercanti ed eleganti nobili veneziani amavano risiedere, nel vibrante sestriere di Dorsoduro, Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo – oggi Nani Mocenigo Palace –  risplende ancora adesso di una superba e antica bellezza illuminando con le sue cinque stelle di raffinato boutique hotel l’antico rio di San Trovaso.

Qui la storia più autentica della Serenissima è protagonista indiscussa, pronta ad accogliere i viaggiatori di tutto il mondo.

Fulgido esempio dell’ architettura tardo-gotica del XV secolo, questo sontuoso palazzo si schiude agli occhi di ospiti e curiosi con una facciata articolata in quadrifore con balaustre, monofore ogivali e portali in pietra d’Istria, mentre all’interno sin dai primi passi si viene avvolti da ambienti scenografici, preludio di calde atmosfere che avvolgono ovunque lo sguardo sino alle 32 camere suite incluse, ciascuna con un proprio stile distintivo dove nulla è stato lasciato al caso.

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Ampie ed accoglienti stanze al primo e al secondo Piano Nobile del Palazzo, le Mocenigo Junior Suites presentano un’ampia vista panoramica sulla zona circostante l’Hotel e possono essere considerate alla stregua di confortevoli openspace con vista sulla città, permeate da  uno stile ricercato tra marmi italiani e pavimenti in legno.

La Doge Suite parla invece di lusso assoluto e rappresenta la soluzione ideale per chi desidera vivere il soggiorno come un nobile Veneziano. Le fanno eco in termini di stile, spazi a disposizione ed eleganza diffusa, le suite Presidential e San Trovaso. 

Un universo blu – dove  si inseguono a creare voluttuose atmosfere mobili d’epoca, rari lampadari di Murano, soffitti originali in legno, pavimenti in terrazzo alla veneziana, tipici dei Nobili Palazzi della città, e velluti spettacolari – è il segno distintivo della Venetian Blue Suite. Praticamente un sogno. Mai stato però così…reale.  

Altrettanto incredibili le Nani Junior Suite che possono ospitare da 1 a 3 persone e sono tutte impreziosite da antichi arredi.  L’ultimo piano, il secondo, del Palazzo è invece un omaggio alla famiglia grazie al Guarana’ Attic Studio, dotato di 70 mq di felicità allo stato puro. 

Tutte le restanti camere del Palazzo – tipologia Deluxe, Superior, Classic e Comfort – sono ugualmente curate e arricchite da autentici pezzi di antiquariato veneziano che consentono agli ospiti di respirare a pieni polmoni lo spirito unico di una città contemporaneamente antica e moderna.

Calore italiano e servizi d’eccellenza sono il comune denominatore dell’ ospitalità proposta da questo boutique hotel  che può contare su una posizione privilegiata lontano dai flussi debordanti del turismo seppur a pochi passi dai punti nevralgici della città inclusi gli imbarchi dei vaporetti.

Dai fasti del passato all’eclettismo del presente

Circondati da preziosi broccati, mirabili affreschi, stucchi d’epoca, rara pavimentazione “alla veneziana”  e delicatissime sculture in vetro di Murano che incorniciano i diversi spazi di questo magnifico edificio, si è davvero pronti ad iniziare nel migliore dei modi l’agognato soggiorno veneziano. 

Soggiornare a Palazzo Nani Mocenigo significa letteralmente muovere dai fasti del passato per arrivare all’eclettismo del presente,  trascorrendo giorni e notti in un’autentica galleria d’arte che toglie il fiato. Come, del resto, non rimanere affascinati dagli stucchi di Alessandro Vittoria, scultore manierista vissuto nella seconda metà del ‘600 e formatosi alla bottega di Jacopo Sansovino, oltre ad aver collaborato con Palladio e Veronese nella celebre Villa Barbaro a Maser? Come non emozionarsi di fronte agli affreschi settecenteschi di Jacopo Guarana, pittore, decoratore e allievo di Giambattista Tiepolo? 

In dialogo con il passato c’è comunque anche il presente che porta in dote all’hotel opere di arte contemporanea, dai dipinti alle sculture sino ai gioielli, grazie a un susseguirsi di esposizioni on site e aperte al pubblico, che durante l’anno rendono ancora più eclettica l’anima del Palazzo, come avvenuto di recente in occasione dell’82° Mostra del Cinema con l’evento “I Magnifici 7 – Mani d’Autore” dell’artista Dante Mortet.

Museo Naniano, esplosione di collezionismo privato

Oggi il Nani Mocenigo Palace conserva dell’antica dimora nobile sia il fascino sia la storia, proteggendo dietro la ritmata facciata,  mirabili pezzi d’ arte tanto è vero che verso la fine del XVII e il XVIII secolo, fu sede del cosiddetto Museo Naniano, una raccolta privata di marmi, iscrizioni e antichità greco-romane iniziata da Antonio Nani e poi ampliata dal figlio Bernardo, secondo una pratica collezionistica molto in voga tra gli eruditi aristocratici veneziani del tempo. 

Purtroppo la collezione andò persa nel 1979, anno della caduta della Repubblica  e solo alcuni esemplari sopravvissero, oggi custoditi gelosamente in musei europei e americani.

Amore e signature cocktail nel giardino segreto

A Palazzo Nani Mocenigo visse Elena, amata figlia del potente doge Agostino Barbarigo (fautore, per intenderci, della costruzione della Torre dell’Orologio in Piazza San Marco e delle celeberrime Procuratorie Vecchie), insieme con il marito Giorgio Nani.

Una storia d’amore a lungo travagliata ma con un lieto fine celebrato – ad imperitura memoria di una grandissima passione – con il cocktail “Elena e Giorgio” che domina in pole position la drink list d’autore del garden bar interno, un giardino segreto dove gustare in qualunque momento dell’anno i cocktail signature proposti ad ospiti della struttura e ad esterni: sei in totale le opzioni, compresa una variazione sullo spritz e una referenza alcol free. Qui, dove l’intimità e il silenzio prendono forma, è inoltre possibile ammirare un prezioso ed autentico esempio di giardino Veneziano, con al centro un’originale vera da pozzo, antico sistema di approvvigionamento dell’acqua dolce della città.

Gennaro Esposito fa brillare “La Bauta”

In un contesto cosi raro a trovarsi, non poteva assolutamente mancare un ristorante di punta – La Bauta – che da pochissimo tempo brilla ancora di più grazie alla collaborazione con Gennaro Esposito, chef bistellato, autore di un nuovo capitolo di eccellenza gastronomica nel cuore di Venezia.

Incastonato nel suggestivo giardino d’inverno di Palazzo Nani Mocenigo, La Bauta  accoglie questo nuovo progetto proponendo un rinnovato menu dall’inconfondibile tocco creativo che porta la firma di uno dei più apprezzati chef della cucina italiana contemporanea.

Per la prima volta Gennaro Esposito inizia una collaborazione in laguna, affascinato dalla ricchezza enogastronomica e artistica delle tradizioni locali. E per ripensare in chiave internazionale la proposta riservata agli ospiti de La Bauta porta con sé due giovani talenti campani: Raffaele Iasevoli nella veste di Executive Chef e il Pastry Chef Raffaele Santoro. 

Iasevoli si è formato con lo stesso Esposito, seguendolo nel progetto di Evo Bistrot, progetto di casa Centumbrie, ma vanta anche un’importante esperienza a Parigi con Alain Ducasse. Santoro, altro talento campano con background internazionale, ha un percorso che spazia da Ibiza a Londra, passando per Milano da Armani Ristorante & Caffè e l’Hotel La Palma di Capri. Un team giovane ma di consolidata professionalità, sotto la guida di un indiscusso genio due stelle Michelin.

Con una carriera costellata di successi, Gennaro Esposito porta al Nani Mocenigo di Venezia una filosofia culinaria che affonda le radici nella tradizione mediterranea reinterpretata con eleganza, tecnica e sensibilità contemporanea. 

La Bauta diventa così un luogo dove i sapori della laguna veneziana si incontrano con l’anima del Sud, in un viaggio che celebra le eccellenze del territorio, la stagionalità e i piatti classici della tradizione.

Originale, vitale e soprattutto instancabile, Chef Esposito vuole stupire Venezia puntando ad un calendario di appuntamenti tematici con starting point fissato al 21 ottobre, allo Squero di San Trovaso, a due passi dall’hotel, nel tipico cantiere veneziano dove si creano, costruiscono e riparano le imbarcazioni di dimensioni contenute come le gondole e altre barche tipiche della tradizione lagunare. E poi ancora  ai primi di novembre per presentare una speciale edizione di panettoni artigianali. 

La cucina di Gennaro Esposito, per sua stessa ammissione, “vuole essere un ponte tra culture, un’armonia tra tradizione e innovazione, proprio come questo palazzo.” Al suo fianco Raffaele Iasevoli, Executive Chef del ristorante La Bauta che racconta meraviglie di un menu  ispirato “alla cucina mediterranea, riproponendo le sue influenze, ma tiene conto dei piatti classici e riconoscibili della laguna cui abbiamo aggiunto un twist inedito adatto a una clientela internazionale. Il menu propone piatti iconici e già riconoscibili dal nome, come il baccalà mantecato, i cicchetti o il risotto orata e agrumi accanto a creazioni più audaci, capaci di raccontare storie attraverso ingredienti freschissimi e accostamenti sorprendenti.”

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Incastonato tra affreschi originali del Settecento, lampadari in vetro di Murano e un giardino segreto, La Bauta si presenta come un’esperienza sensoriale completa: intima, raffinata e profondamente veneziana in nome di una collaborazione d’autore che come vuole Paolo Caffi, CEO del Nani Mocenigo Palace, introduce con orgoglio a Venezia un’eccellenza assoluta del calibro di Gennaro Esposito “che renderà speciale il nostro ristorante, creando un dialogo tra culture e sapori differenti, secondo un’idea di ospitalità volta a coinvolgere tutti i sensi grazie a  un’offerta enogastronomica importante, unitamente all’arte del palazzo e ai servizi dove i dettagli fanno la differenza”.

Radici veneziane e influenze mediterranee da scoprire

Ai blocchi di partenza un menu studiato con estrema meticolosità per portare in tavola un percorso che unisce radici veneziane e influenze mediterranee, valorizzando stagionalità e ricerca. 

Si aprono le danze con “Venezia”, un antipasto a base di sarde in saor, baccalà mantecato su polenta fritta e capasanta alla veneta; seguono la “Battuta di fassona”, con scamone di fassona piemontese, gazpacho di pomodoro, formaggio caprino e catalana di verdure;  “La Nostra Parmigiana”, una variazione di parmigiana di melanzane, fonduta di pecorino e salsa di pomodoro, omaggio alla tradizione partenopea; infine, la “Selezione di Cicchetti La Bauta”, una formula originale ispirata agli amuse-bouche e realizzata in gran parte con il recupero delle materie prime, in linea con una filosofia di cucina sostenibile.

Intriganti anche i primi piatti: il “Risotto e Orata”, con riso Carnaroli riserva “San Massimo”, orata agli agrumi, zafferano e polvere di capperi, non il classico risotto ma un piatto  agrumato, leggermente acido grazie al succo di limone e lo yuzu; la “Linguina e Seppie”, con ragù di seppie nostrane del Mediterraneo, verde di bietola piccante e salsa al nero di seppia, preparato con il pescato del mercato di Rialto;

Gli “Gnocchi di Patate” con sugo di rana pescatrice, polpa marinata e cipollotto verde; e “Tortelli di Faraona”, un piatto di faraona biologica, variazione di funghi estivi, sedano di monte e tartufo nero. A completare la proposta, gli “Spaghetti al Pomodoro (Selezione “Gennaro Esposito)”, piatto simbolo della sua cucina italiana.

Il percorso continua con secondi piatti di varia ispirazione: il “Trancio di pescato” del giorno, servito con pesto di fagiolini, pomodorini e fumetto alle erbe Mediterranee; la “Frittura Veneziana”, una selezione di pescato di paranza proveniente dal mercato di Rialto e abbinato a salsa aioli e misticanza; il “Pollo alla Cacciatora”, preparato con carne biologica cotta a bassa temperatura e accompagnato da melanzane a funghetto. 

La nota dolce è invece affidata al Pastry Chef Raffaele Santoro, che si esibisce con un percorso sensoriale capace di coniugare memoria e innovazione. Infatti, accanto ai grandi classici come il “Babà”, accompagnato da crema alla vaniglia con fragoline di bosco al seguito, e “Il Nostro Tiramisù”, trovano spazio creazioni come la “Cabossa”, una mousse al cioccolato e fava Tonka, confit di albicocca e cremoso alla mandorla , e la “Délice di Lampone”, con mousse al lampone, kefir, pistacchio e frutti rossi. 

Come resistere!

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