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L’Arte, la Terra, l’Impresa: una piccola saga con i colori delle gemme

L’Arte, la Terra, l’Impresa: una piccola saga con i colori delle gemme

Quella della famiglia Mossa è una saga della narrativa imprenditoriale italiana. Un percorso che dipana destini e attraversa linee temporali, accompagnato dallo stesso nome.  Solo che qui, il filo conduttore sono le gemme, i frutti minerali della terra che confluirono nel primo negozio di gioielleria a Bari in pieno Ottocento. 

E il termine “gioielliere” è molto più di un ruolo: è la passione che anima Mario Mossa, figlio di Lorenzo e Italia, quando segue i genitori per il mondo e resta affascinato dalla genesi delle pietre. Quando respira il mondo dell’alta gioielleria e intanto scrive la sua tesi sui diamanti come chiosa al percorso di Economia e Commercio. 

Quelli sono i tempi in cui alla guida dei grandi marchi internazionali ci sono ancora i membri della famiglia fondatrice. Come Paolo Bulgari, che con Mario si confronta sugli opali di fuoco, sulla Paraiba tormalina, sulla Padparadscha, uno zaffiro dalle sfumature rosa-aranciate. 

Nicola Mossa

 “Negli eventi nazionali ed europei, spesso Paolo Bulgari voleva mio padre seduto vicino a sé al suo tavolo e papà è stato tra i primi 6 gioiellieri in Italia ad avere la concessione dei gioielli e orologi Bvlgari” racconta il figlio Nicola, che insieme alla sorella Elisabetta dà seguito a questa bellissima storia di passione, di eleganza, di cultura affiancando il padre Mario e la madre Ada

Chi ha l’amore per questo mestiere, non si limita a diffondere marchi, ma crea. Ricerca. Mette il suo sigillo estetico su pezzi unici, che le persone custodiscono, tramandano, scelgono come investimento. O semplicemente indossano. 

Mario non si dedicava solo alla gioielleria: si appassionava alle icone russe, di cui diventò uno dei massimi conoscitori. Apriva all’alta orologeria senza conformarsi a mode, seguendo conoscenza e istinto, fu lui ad inserire l’orologeria come categoria merceologica quando ancora lavorava con i suoi genitori. Così nei negozi prima di Bari e poi di Lecce, arrivano Cartier, Piaget, Jaeger Le Coultre, Panerai e altri marchi prestigiosi.

Mario e Ada Mossa

“Ma sviluppò anche una propria linea di orologi con marchio Mario Mossa, che si tramuta in un’idea pubblicitaria molto apprezzata. Ne abbiamo venduti tantissimi e continuiamo a venderne”.

Chi lavora con i Mossa acquisisce per osmosi il loro DNA: “il nostro orologiaio storico era in grado di creare pezzi mancanti, ruote perfette, platine e viti” spiega Nicola, che serba nel cuore un posto speciale per l’orologeria. 

Avvezzo agli strumenti del suo tempo, figlio del mondo, Nicola Mossa partecipa –sul canale Toc o Clock creato da un famoso Youtuber- alla realizzazione di contenuti di orologeria. “Parliamo di tendenze, nuove collezioni, curiosità e approfondimenti tecnici”, racconta. 

Anche lui, capace di gestire l’aspetto manageriale che un’azienda del genere impone, occupandosi di proiezioni di vendita e numeri, senza abbandonare il rapporto vitale con il cliente. Il banco, come lo si definisce. 

I tempi cambiano, la fiducia e l’affidabilità restano

 “Ancora oggi qualche cliente insiste per parlare con un membro della nostra famiglia per farsi consigliare, nonostante la bravura e la competenza del nostro staff”.  Elisabetta Mossa, sorella di Nicola, segue le tracce della mamma, Ada, che abbandona l’immunoematologia e prende una seconda laurea in Geologia.

Elisabetta Mossa

Elisabetta si laurea alla Statale di Milano e contemporaneamente fa teatro, la sua grande passione che lascia per abbracciarne un’altra oltre oceano. Si trasferisce a New York e lì si diploma al al Gemmological Institute of America, massima istituzione internazionale nel panorama gemmologico. Mantiene così quella forza comunicativa “che le consente oggi di avere un rapporto vivo, colloquiale e profondo con la clientela e con i fornitori”. 

Entrambi i membri della settima generazione hanno sentito la fascinazione di questo settore, la sua magia, “nei viaggi in giro per il mondo che facevamo con papà e mamma. Io ho studiato a Milano e, come è naturale che capiti, cambiare ambiente mi ha provocato un piccolo tentennamento. Quando ti accorgi che hai la strada tracciata rifletti, ma poi ti rendi conto della fortuna immensa che ti è capitata”. 

Il mercato ha subito cambiamenti, evoluzioni, i Mossa le cavalcano mantenendo ferma la loro identità. Quando in occasioni speciali arriva un pacchetto firmato Mario Mossa, è già garanzia di valore. 

Arrivano soddisfazioni impagabili, come vedere un cliente di Forlì seguirti su YouTube e comprare un Gerald Charles da 19.000 euro perché si fida e ha stima di te”. 

Giade imperiali acquistate da fornitori che seguono il mercato da generazioni.  Pezzi “fuori traccia” da riservare a chi osa scegliere l’unicum. Stock che si rivalutano nel tempo proprio perché poggiati su una solidità gemmologica. Ma altresì un ottimo rapporto con i grandi brand internazionali. 

Oggi i brand richiedono ai loro partners un certo livello di eccellenza che deve esprimersi tramite negozi eleganti ma moderni, posizionati in location primarie, tramite la professionalità e aggiornamenti costanti del proprio staff di vendita e naturalmente assortimento di prodotti. 

Bisogna fare gli imprenditori nel senso effettivo del termine. Noi cerchiamo di mantenere il giusto equilibrio”. 

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