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Uguaglianza di genere: i gioielli Pianegoda per i diritti della donna

Uguaglianza di genere: i gioielli Pianegoda per i diritti della donna

Attraverso l’osservatorio Donne e Moda, Pianegoda ribadisce il suo impegno ai diritti alle pari opportunità; in Italia le donne sono ancora in difficoltà

Pianegonda, brand di gioielleria del gruppo Bros Manifatture, noto per le sue creazioni dal design unico e dall’estetica dirompente, supporta il diritto alle pari opportunità nella serata evento Osservatorio “Donne e Moda” che si è tenuta lo scorso maggio al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia a Milano, promossa da il “Foglio della Moda”.

Pianegonda, che sostiene attivamente l’uguaglianza di genere come principio fondamentale dei suoi valori e iniziative, non poteva mancare a un appuntamento così importante.

Con l’occasione sono state premiate per la prima volte le aziende che si sono maggiormente distinte nella valorizzazione dei ruoli e delle carriere femminili ed è stato aperto aperto il bando per quattro borse di studio in lauree triennali STEM, ognuna del valore minimo di 5mila euro, da attribuire a studentesse meritevoli e in condizioni economiche disagiate.

pianegoda

L’innovazione sociale passa dalla donna

La serata ha visto la presenza di numerose figure istituzionali della moda, da Altagamma a Confindustria Moda a Camera Nazionale della Moda e profili politici coinvolti nella valorizzazione del Made in Italy e della ricerca scientifica e culturale, oltre a quella delle maestranze del gruppo Bros Manifatture proprietario di Pianegonda, tra cui Beatrice Beleggia, Ceo del brand. Tra gli ospiti Erika Andreetta, Partner PwC Italy, Fabiana Giacomotti, Giornalista, docente e curatrice moda, Mario dell’Oglio, Imprenditore, Maurizio Dallocchio, Professore ordinario di finanza Università Bocconi, Carolina Cucinelli, Co-direttrice creativa e Co-presidente del marchio Cucinelli, Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Sara Maino, Direttore Creativo Fondazione Sozzani e Ambasciatrice del Marchio Internazionale CNMI.

Pianegonda, con il suo sostegno all’empowerment femminile nel mondo della moda e non solo, conferma il proprio ruolo di pioniere nell’innovazione sociale: questo evento non è solo un riconoscimento del valore e del potenziale delle donne nel settore, ma anche un passo avanti significativo verso una maggiore equità e inclusione.

Pari opportunità: a che punto siamo in Italia?

Nel contesto europeo, il tasso di occupazione femminile in Italia risulta essere – secondo dati relativi al IV trimestre 2022 – quello più basso tra gli Stati dell’Unione europea, essendo di circa 14 punti percentuali al di sotto della media UE: il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni è stato, infatti, pari al 55 per cento, mentre il tasso di occupazione medio UE è stato pari al 69,3 per cento.

In merito alla situazione nazionale, si registra un divario anche nel rapporto tra la popolazione maschile e quella femminile nel mondo del lavoro: le donne occupate, infatti, sono circa 9,5 milioni, laddove i maschi occupati sono circa 13 milioni.  

Secondo dati Eurostat, in Italia, il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni al IV trimestre 2022 è stato pari al 55 per cento, mentre la media UE è stata pari al 69,3 per cento. Da tali dati emerge la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro in Italia, il cui tasso di occupazione risulta essere quello più basso tra gli Stati UE, di circa 14 punti percentuali al di sotto della media UE a fine 2022. 

A ciò si aggiunga che una donna su cinque fuoriesce dal mercato del lavoro a seguito della maternità. Tale ultimo aspetto riveste una particolare rilevanza in quanto indice della difficoltà per le donne di conciliare esigenze di vita con l’attività lavorativa. La decisione di lasciare il lavoro è infatti determinata per oltre la metà, il 52 per cento, da esigenze di conciliazione e per il 19 per cento da considerazioni economiche. In generale, il divario lavorativo tra uomini e donne è pari al 17,5 per cento, divario che aumenta in presenza di figli ed arriva al 34 per cento in presenza di un figlio minore nella fascia di età 25-54 anni. (Fonte: Servizio Studi – Dipartimento del lavoro – Camera dei deputati)

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