Da Itaca a Lampedusa e ritorno: tra baie selvagge, acque antiche di storia e splendidi resort.
Itaca è il ritorno di un uomo solo, Lampedusa è l’arrivo delle migliaia. (…) Lampedusa è Itaca per chi si è messo in viaggio con la più grande e sgangherata flotta che Ulisse abbia mai avuto.
Erri De Luca
Ci sono luoghi da vedere almeno una volta. Rotte leggendarie da percorrere in solitaria. O meno. Viaggi che regalano inattese trasformazioni interiori e diventano metafore di vita.
Tra queste terre, due isole. Lontane eppure tanto simili. Due lembi di natura selvaggia e misteriosa bellezza, che si guardano a distanza da paralleli geografici opposti tra lo Ionio e il Mediterraneo: Itaca e Lampedusa.
Quest’ultima, porta d’Europa a cui l’artista Mimmo Paladino ha dedicato un’omonima opera ancora oggi ben conservata e visibile sull’isola, ha accolto fin dai tempi antichi naviganti ed esuli da ogni dove incluso il leggendario Ulisse che per sette lunghi anni dimorò proprio qui al fianco della dea Calipso prima di fare ritorno – finalmente – nel suo regno, Itaca, dove la moglie Penelope lo attendeva.
E non è necessario che a dominare il meteo ci siano le temperature roventi dell’Estate. Va benissimo il clima frizzante della Primavera per scoprire queste isole che profumano di vita e bellezza addirittura anche in pieno inverno, quando il sole dorme silenzioso tra le nuvole per lasciare nell’aria l’umido della pioggia e qualche nota stonata di freddo improvviso.
ITACA: TERRA DEL RITORNO A CASA. “ISOLA DI RICONNESSIONE” PER RITROVARE SE STESSI
Misteriosa e selvaggia, ruvida e accogliente al tempo stesso, capace di regalare rasserenanti tramonti sul mare che fanno eco all’aspra vegetazione dell’entroterra, Itaca è un’isola che vale il viaggio. In qualunque momento dell’anno. A qualsiasi età.
Raggiungibile con voli dall’Italia verso Cefalonia per poi imbarcarsi su comodi e veloci traghetti, Itaca colpisce dritto al cuore con la sua affascinante solitudine invernale stemperata in estate dalla frizzante vita artistica del capoluogo Vathy. Qui negozi e gallerie d’arte rimangono aperti sino a fine Ottobre per poi cedere il passo d’inverno ad una quotidianità lenta e quasi malinconica che si dipana fra attività artigiane locali, piccole ma deliziose trattorie, contadini e pescatori sempre in movimento e villaggi tradizionali disseminati un po’ ovunque dove alloggiare approfittando di sistemazioni curate e dal sapore assolutamente greco.
Non troverete infatti resort di lusso ma l’essenza autentica del viaggio sarà soggiornare in splendidi appartamenti molto curati e per lo più vista mare dove sentirsi dei veri local. A ognuno la sua scelta tra monolocali iper moderni, ville private con piscina, flat tipici nei piccoli villaggi e deliziosi boutique hotel come il Korina Gallery Hotel che dispone di camere Deluxe e Suite, tutte arredate in modo semplice con un gusto essenziale ma avvolgente.



Dalla Baia di Vathy alla spiaggia di Gidaki sino al monastero di Kathara, arroccato su alture ove godere di una vista mozzafiato, quest’isola è magica, intensa, unica. Imperdibile. E talvolta in lontananza, a ben guardare, sembra come di vederlo Ulisse, carico di anni e di esperienza, che ti invita sornione a fermarti ancora un po’ nella sua terra, ad ascoltarti secondo la greca maniera, prima di tornare a casa.
Anogi, la vecchia capitale di Itaca, dominata da un’antichissima chiesa con favolosi affreschi bizantini e la torre campanaria veneziana, i monoliti (menir) disseminati qua e là, i pittoreschi villaggi di Kioni e Frikes, Skinos Beach e gli innumerevoli tour in barca proposti in loco da zelanti pescatori pronti a solcare il mare in qualunque momento dell’anno. Non li dimenticherete. Mai. E Itaca vi rimarrà addosso come un tatuaggio indelebile e meraviglioso.
LAMPEDUSA: UN’EMOZIONE TRA CIELO E MARE E IL “PATTO DI AMICIZIA” CON ITACA
Dall’altra parte dell’Europa, seguendo le coordinate 35°31′N 12°35′E, si trova Lampedusa, un porto sicuro per chiunque arrivi dal mare in cerca del proprio destino ma anche la più estesa delle isole Pelagie e la più meridionale dell’Italia. Raggiungibile in aereo con estrema comodità, Lampedusa è una sorpresa continua. Un’emozione tra cielo e mare.
Ruvida ma affascinante, magnifica con le sue acque che non hanno eguali, altrettanto impareggiabile con la sua spiaggia dei Conigli conosciuta in tutto il mondo, Lampedusa richiede tempo per adattarsi ai suoi ritmi calmi quasi serafici, sotto un sole caldissimo d’estate e un clima che rimane piacevole un po’ tutto l’anno. Certo non mancano i venti che soprattutto dall’autunno in avanti girano tra i tetti bassi delle case in pietra giocando a nascondino tra le falesie della costa e la steppa bassa dell’entroterra.
Qui riecheggiano lontano nel tempo gli arrivi dal mare di Fenici, Greci, Romani e Arabi, a cui si uniscono le voci dei migranti disperati di oggi. Ma per fortuna quest’isola è un cuore grande che accoglie tutti. E proprio per ricordare al mondo il suo ruolo e il suo contributo alla storia d’Europa – insieme ad altre isole quali Ventotene, Linosa, Itaca e Creta che pure hanno determinato l’affermazione e lo sviluppo presente di uno spirito europeo solidale volto non solo all’aiuto ma anche allo scambio – Lampedusa ha sottoscritto nel 2021 il “Patto di Amicizia” con le realtà sopra citate per un’aggregazione costruttiva su progetti comuni.
A Lampedusa è tutto di una bellezza che illanguidisce: dalla Baia della Tabaccara a Cala Pulcino sino al Faro di Punta Grecale. Assolutamente imperdibili gli aperitivi al tramonto che potrebbero definirsi degli “Aperitivi pop-up” in luoghi scenografici dove le Autorità consentono l’apertura giornaliera (dalle 18 circa del pomeriggio) di bar che vengono montati poco prima del calar del sole e letteralmente smontati prima dell’alba in una cornice a tappe di chioschetti e furgoncini dove bere in compagnia degustando prodotti tipici locali poi a notte fonda silenzio perché l’isola merita riposo.



Anche il Cinema, italiano ma non solo, le ha reso importanti tributi. Come non ricordare, del resto, l’appassionato documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, girato nel 2016 e vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino o lo struggente film Respiro diretto da Emanuele Crialese.
Lampedusa è sinonimo per eccellenza di apertura verso l’altro e dunque di accoglienza. Soggiornare sull’isola è un’esperienza totalizzante e moltissimi sono, a differenza di Itaca, i lussuosi resort in cui concedersi piacevoli pause lontano dagli ingranaggi compulsivi delle città. Un indirizzo fra tutti merita menzione, non solo per la posizione strategica a metà fra la costa e l’interno, per la splendida cura dei particolari con cui è stato realizzato e per la piscina a dir poco incantevole che domina la parte centrale della struttura ma anche e soprattutto per la calorosa premura del personale attento ad ogni piccola esigenza e richiesta: il Cupola Bianca Resort.
Villette concepite come dammusi extra confort e una densa vegetazione circostante – oltre ad una ricca proposta di attività che vanno dalle più classiche escursioni in barca ad entusiasmanti battute di pesca per sentirsi dei novelli Malavoglia tra le acque del Mediterraneo – fanno da sfondo all’elegante bar-bistrot posto a bordo piscina e dove l’l’eclettico nonché giovanissimo Chef Riccardo Idris offre ogni giorno differenti rivisitazioni della cucina locale e siciliana mixate ai più autentici gusti e sapori della tradizione giapponese.
Questo articolo è dedicato ai viaggiatori instancabili che con rispetto e amore attraversano il mondo ma anche a chi è impegnato in viaggi interiori, tra terre assolutamente impervie e sconosciute, alla ricerca di paesaggi non solo da decifrare ma anche da condividere. Ogni giorno. Con se stessi e con gli altri perché siamo tutti “isole connesse”.