Lasceresti a casa la creatura che ti ama di più solo per il fatto che scodinzola, ha quattro zampe e l’ambiente matrimoniale potrebbe trasformarsi in un’insidia ricorrente per lui/lei e per gli ospiti?
La domanda se la è fatta, nel 2010, Elisa Guidarelli, romana, classe 1983, rispondendosi con una certa velocità !
E passando alle vie di fatto, nonostante i numerosi (e sempiterni) detrattori che le dicevano “ma va”, “ma figurati”, “non avrai clienti”. A oggi, Wedding Dog Sitter, la società di servizi creata da Elisa, ha al suo attivo oltre 900 matrimoni celebrati, 1500 tipologie di cani diverse con le variabili del caso, oltre 1.000 sposi l’anno che richiedono le competenze dello staff.


Ma facciamo un passo indietro. Elisa sogna -e sogna in grande- un po’ per attitudine endemica e un po’ perché il papà è stato grande maestro in questo senso: “quando io avevo sei anni e mia sorella uno, mio padre ha venduto l’azienda, che operava nell’ambito delle costruzioni, ha preso una barca a vela e ci ha portati sull’Oceano Indiano -racconta lei- Questo mi ha dato la fortuna e l’opportunità di crescere in mezzo alla natura e agli animali, maturando un feeling particolare. Perciò, tornata in terraferma, ho deciso che il mio lavoro sarebbe stato con i cani e a 18 anni ho iniziato a lavorare come toelettatrice”.
Come sempre, l’esperienza pratica è la scintilla che fa scaturire le idee: Elisa doveva sposarsi e non trovava nessuno che fosse in grado di far partecipare alla celebrazione i suoi cani (ne ha cinque e non tutti di taglia piccola).
“Wedding dogsitter è un tale successo che ho persino aperto 11 “filiali” in franchising” dice lei raggiante.
“Il cane partecipa a tutte le fasi, seguito da un professionista. Creiamo accessori ad hoc, senza mai ridicolizzarlo ma facendogli vivere un’esperienza gratificante. E abbiamo creato la figura del dog photographer, ce la siamo proprio inventata sulla base dell’esperienza”.
Il marchio è naturalmente registrato in Italia e all’estero perché, sembrerà strano, ma non esistevano competitor prima che Elisa iniziasse. “Ora ci sono alcune realtà omologhe, ma nate dopo di noi”.
Non solo wedding: Elisa punta alle strutture ricettive
In Italia nel 2023 c’erano oltre 13 milioni di cani, considerando quelli censiti all’anagrafe. Oggi, nel 2025, il numero complessivo è senza dubbio più alto. Perciò parlare di dog hospitality nelle strutture ricettive è tutt’altro che teoria, anzi, incarna un bisogno affettivo che si trasforma in fatturato certo.
E anche su questo, Elisa Guidarelli sta lavorando sodo: “aiutiamo le strutture a trasformarsi in luoghi realmente dog friendly, creiamo uno standard di accoglienza e servizi, formazione, procedure”.
L’esempio Club del Sole
Il punto fondante è che bisogna creare un equilibrio di coesistenza fra chi ha cani e chi non li ha. “Un obiettivo possibile, ci sono tante strutture che lo stanno facendo con risultati ottimi, non solo a livello di reputazione ma altresì di servizio”.
Il mercato è gigantesco, ben 8 milioni di italiani sono in viaggio con il cane durante feste comandate e vacanze varie. Un mercato ampio, per la società di Elisa, che si chiama Dog-In Dog-out e che si fonda proprio su una metodologia finalizzata a sostanziare la definizione di “dog friendly”. “Esserlo significa far vivere agli ospiti la struttura in toto, con regole e modalità definite”.
“Club del Sole ha fatto un lavoro eccezionale – continua l’imprenditrice- Nei 27 villaggi vacanze a insegna, i cani hanno libero accesso alla struttura escluse le aree market, la piscina e alcuni servizi”. Ma, proprio per la volontà di abbracciare il concetto di struttura “dog friendly”, la proprietà ha creato parchi avventura, parchi acquatici, piscine a uso esclusivo.
“A Roseto degli Abruzzi sta nascendo il primo villaggio modulato al 100% sui cani, con parco avventura, piscina, alloggi disegnati ex novo. Verrà aperto a maggio”.
Elisa Guidarelli ha altresì scritto un libro “Dog-In Dog-out, diventa leader nella dog hospitality”, insieme a Emanuele Clemente, dove esplicita chiaramente gli obiettivi: “non ti prometto che diventerai il migliore, ma ti trasformerò in un punto di riferimento della dog hospitality. La tua struttura fornirà un valore esperienziale costante, offrendo prodotti e servizi di alta qualità che risolvono i problemi reali dei clienti, anticipando le esigenze del mercato e innovando costantemente”.