Corpo, mente, spirito. Vide tre cose essenziali, Danila Satragno, quando Manuel Agnelli la chiamò dicendole che lì, a X Factor, c’era un ragazzo giovanissimo con doti promettenti per una carriera in campo musicale. Quel ragazzo era Damiano David.
E lei è la vocal di tantissime celebrità, con un curriculum straordinario, un metodo proprio e l’attitudine a trattare il cantante come un atleta. Nelle mani di Danila ci sono non solo Damiano e Annalisa, che ha cresciuto come virgulti, ma altresì Fedez, Ornella Vanoni, Tony Effe, Tedua, Bresh, Irama e tanti, tanti altri.
“Non esiste una voce uguale in tutto il pianeta. Timbrica e orecchio sono gli elementi da cui si parte. Poi, la voce si può estendere perché è estremamente duttile, si lavora sulla muscolatura, sulle corde vocali, sul respiro. Anche sulla psiche. Si fanno piccoli miracoli, è davvero come allenare un atleta”.
Danila conosce bene la tridimensionalità della voce, è stata persino in sala operatoria per comprenderne la fisiopatologia. “In Francia e in America il training vocale è una prassi seguita da tempo”, spiega; ed è, in primis una cantante: corista di Fabrizio de André, ha lavorato anche con Mango prima di precipitare nella fascinazione del jazz.
Certo, qualche cromosoma si è formato sull’eredità di una famiglia molto artistica: le zie erano cantanti famose ai tempi del duo Fasano, il nonno era tenore e via così, in un ridda di contrabbassisti, violinisti, artisti impegnati su vari fronti.
“A Cairo Montenotte mi conoscevano come la bambina che cantava le pubblicità. Ero ancora infante, non camminavo ma cantavo. Appena ho preso lezioni di piano è iniziata la storia della mia vita. A nove anni giravo con un’orchestrina che pubblicizzava lo Zecchino d’Oro e quando sentivo i bambini andare fuori tono, glielo facevo notare. Mi veniva spontaneo”.

Quando Mal Waldron le regalò un master…
Mal Waldron è un pianista mitico. Accompagnatore musicale di Billie Holiday dal 57 al 59. Possiamo immaginare la gioia di Danila quando decise di tenerla a battesimo, regalandole l’esperienza di registrare un disco insieme a lui (a Borgio Verezzi) e un master. “Tu te lo meriti” le disse.
Lei aveva già avuto la sua band, suonava percussioni, fisarmonica, piano, contrabbasso.
Poi, il Conservatorio a Genova, la laurea in pianoforte classico, gli studi e la docenza di canto jazz prima alla Santa Cecilia di Roma poi al Verdi di Milano. Il suo lavoro è un’alchimia di professionalità e capacità interpersonale. “Divertente, complicato, presume concentrazione, volontà, costanza, disciplina. La figura del coach è un riferimento, se diventa un sostegno non funziona”.
Vivere in mezzo a personaggi che sono idoli delle folle impone anche una personalità decisa. “Per fortuna ho sempre frequentato il mondo della musica, prima di fare la vocal coach, non subisco la personalità dell’artista. Un cantante di successo è la miscela di tante caratteristiche ma certamente il team dietro la persona è un fattore dirimente”.
Da Ornella (Vanoni) alle star di Sanremo
Da Annalisa, che è arrivata da lei a 12 anni e mezzo a Damiano, che ha conquistato un Festival di Sanremo e ha vinto a Eurovision insieme ai Måneskin, sono tanti i talenti che popolano la nostra vita canora e mediatica, con cui Danila ha a che fare tutti i giorni. “Fedez è partito come rapper e all’ultimo Sanremo ha cantato con un “mi” naturale bellissimo, da baritono. Annalisa invece ha trovato il giusto algoritmo fra le linee melodiche fresche della modernità e la sua vocalità”.
Ma uno dei ricordi più belli, che ha segnato l’incipit della sua carriera –nonché l’esordio di una grande amicizia- è quello legato a Ornella Vanoni. “Mi ha chiamata e mi ha messa sotto la lente di ingrandimento, è venuta in studio a vedere come lavoravo e poi si è affidata, come la migliore delle allieve, recuperando del tutto la voce dopo un intervento alle corde vocali.
Erano i primi tempi che frequentavo Milano, andavo e venivo dalla Liguria con il mio cane, le facevo tenerezza e mi offrì una stanza in casa sua. Siamo ancora molto legate, se ho decisioni importanti da prendere la chiamo e ascolto i suoi consigli”.
Oggi Danila vola, grazie a un metodo di lavoro unico e rodato: “ho creato un sistema a moduli, con macchine personalizzate ed esercizi tarati su ogni singola persona. Vengono coinvolte tantissime aree, dalla forza muscolare all’alimentazione, passando per la psiche”.
In tanti, finalmente, si stanno rendendo conto che il vocal coach è una professione, non un trend: “facciamo spesso audizioni fa Savona, Milano e Roma, tanti giovani chiedono un parere, mandano brani, molti pensano di non saper cantare e cercano di capire se vale la pena o meno”.
Ed è arrivato anche il libro, Tu sei la tua voce, con la partecipazione di Roberto Re. “Il titolo è profondamente vero, la nostra voce ci rappresenta ed è unica”.