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La borsa come opera d’arte: la mostra di Gucci e le it-bag più famose

La borsa come opera d’arte: la mostra di Gucci e le it-bag più famose

Inaugurata a Tokyo la mostra sulla Bamboo 1947; tante le borse che hanno fatto la storia della moda nel mondo

Arte e moda: un binomio che non è certo una novità. In questo caso, ancor di più: è stata inaugurata a Tokyo la mostra dedicata alla it-bag “Bamboo 1947” targata Gucci, simbolo del Made in Italy nel mondo e capace di raccontare la potenza iconica degli accessori di una delle maison di moda più amate a livello internazionale.

borsa

La mostra: in luce decenni di artigianalità

“Bamboo 1947: The and Now. Celebrating 60 Years of Gucci in Japan” è il nome della mostra che celebra i 60 anni dell’arrivo del brand in Giappone. È aperta nel polo di Gucci Ginza Gallery di Tokyo ed è visitabile fino al 23 settembre. Si tratta di un’esperienza immersiva, che ricalca la storia della maison nel corso dei decenni e che mette in luce la sua grande capacità artigianale.

L’esposizione si estende sui diversi piani della galleria, all’interno della quale sono presenti 400 Bamboo 1947: si va dai reperti d’archivio risalenti agli anni ’60 fino ai modelli più recenti, firmati da Sabato De Sarno (direttore creativo della maison dal 2023); non mancano, poi, gli esemplari speciali, nati dalla collaborazione con maestri dell’artigianato tradizionale giapponese.

Il settimo piano della location è dedicato in particolar modo a una collezione vintage di 60 Bamboo 1947, creata tra gli anni ’80 e ’90, a cui hanno lavorato diversi artigiani e artisti giapponesi scelti: ogni borsa è stata così trasformata in una vera e propria opera d’arte.

La borsa: un’icona senza tempo

Si chiama Bamboo 1947 per il suo celebre manico di bambù e perché è stata introdotta nell’anno da cui trae il nome: in poco tempo la borsa, ideata da Guccio Gucci e dai suoi artigiani fiorentini, è diventata una it-bag, capace di interpretare lo spirito del brand e di farsi simbolo.

Nel corso degli anni, i direttori creativi di Gucci che si sono susseguiti hanno reinterpretato la borsa secondo il loro stile, mai intaccando la forza di questo accessorio di rimanere sempre un’icona nonostante il tempo.

Quando è nata, la Bamboo 1947 ha rappresentato un desiderio di rivoluzione, confermato dal suo carattere unico e dalla sua estetica inconfondibile; dettaglio che, fin dalla sua nascita, l’hanno resta distinguibile è il suo manico in bambù, grande novità negli anni della sua creazione.

Le it-bag più amate

Utilizzate, negli anni, dalle celebrità, portatrici di ispirazioni, capaci di interpretare stili e caratteri, le borse divenute iconiche create dalle maison di moda più amate al mondo sono anche oggetto di investimenti. È il caso, ad esempio, della Birkin di Hermès che, compiuti i suoi 40 anni, è (secondo uno studio condotto da baghunter.com) uno degli investimenti più sicuri, capace in borsa di superare addirittura l’oro.

Grande successo anche per la 2.55 di Chanel, nata a metà del anni ’50 (il suo nome sta a significare proprio il 2 febbraio del 1955) e ancora capace di essere una delle it-bag più desiderate; consacrata nel primo decennio degli anni 2000, il bauletto speedy di Louis Vuitton è diventato uno dei simboli del fashion più iconico. E ancora: come dimenticare la cartella di Mulberry sotto braccio di Alexa Chung e l’ancora tanto ricercata Falabella di Stella McCartney?

Tra le più recenti, sicuramente la Chiquito di Jacquemus, la City di Balenciaga e la Galleria di Prada; tra quelle, invece, a cui hanno puntato le fashion addicted in questo 2024 troviamo sicuramente la Baguette di Fendi, la VLogo Moon Bag di Valentino Garavani e la tracolla Constance di Hermès (che, ricordiamo, in casa ha una delle it-bag in assoluto, la Kelly). 

Una delle più amate? Le 5 a 7 di Yves Saint Laurent, insieme alla Go-14 di Louis Vuitton grazie al suo carattere distintivo. Ma quella che vogliono tutti è ancora la Saddle di Dior, che con la sua desiderabilità si consacra come borsa del 2024. 

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