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A settembre la mostra su Barbie: l’esibizione di un’icona culturale

A settembre la mostra su Barbie: l’esibizione di un’icona culturale

La mostra avrà in esposizione 150 bambole: l’ennesima celebrazione di un mito destinato a non finire

Nell’anno in cui spegne 65 candeline, Barbie continua a essere la protagonista indiscussa, in particolar modo dopo l’ufficiale celebrazione con il film a lei dedicato, uscito nel 2023 e diretto da Greta Gerwig; tra collezioni moda, canzoni, accessori e – ovviamente – giocattoli, Barbie sembra non avere rivali. A Milano arriva una mostra che, ancora una volta, vuole raccontarla e che promette di rispondere a una domanda a cui, nonostante tutto, è possibile che nessuno abbia la vera risposta: chi è Barbie?

Barbie, la mostra: dove e quando visitarla

Barbie: a cultural icon exhibition” è il titolo della mostra che il 13 settembre 2024 sarà inaugurata a Milano; si tratta di una kermesse organizzata al Museo delle Culture, curata da Massimiliano Capella e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura in collaborazione con la celebre casa di giocattoli Mattel

Come spiegato sul sito del Mudec, la mostra racconterà l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma – a differenza di altre, o di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dallo scorrere del tempo – ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando ben 50 diverse nazionalità e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.

 La mostra sarà articolata in 5 sezioni e preceduta da una sala introduttiva, “Who Is Barbie?”, dove si troveranno i 7 pezzi iconici e rappresentativi per decadi dal 1959 ad oggi, oltre la time line, le curiosità, i numeri e il making off globale di Barbie per sapere subito “chi è Barbie”.

Who is Barbie?

Il vero nome sarebbe Barbara Millicent Robert, ma per tutti è sempre stata solo Barbie: non si tratta solo di una bambola – tanto meno di un mero giocattolo -, perché Barbie è un’icona globale che, soprattutto negli anni, si è fatta portatrice di messaggi sociali e di cambiamenti antropologici. Sarà un vero viaggio nel tempo, che partirà dalla prima Barbie del 1959 a quelle che, nel 2024, sono state presentate per celebrare i 65 anni.

La mostra, oltre a raccontare la celebre bambola, mostra la potenza che il brand ha avuto sulla cultura e sulla società negli ultimi sessantacinque anni: in esposizione ci saranno 150 Barbie con i loro abiti, i loro accessori e gli elementi di lifestyle. Non mancheranno, ovviamente, le famose case di Barbie come la “Dreamhouse” e la sua decappottabile rosa.

Barbie gioca anche a calcio

Accusata spesso di avere un’immagine poco etica poiché poco rappresentativa della realtà – dalla sua forma fisica al suo stile di vita -, Barbie negli anni ha saputo riscattarsi mostrando versioni di sé sempre rinnovate e adeguate alle necessità sociali: è così che Barbie è stata riprodotta anche in edizioni capaci di abbattere gli stereotipi e si è passati da Barbie “mamma”, con tanto di passeggino e biberon, a Barbie astronauta (con ispirazione a Samantha Cristoforetti, la nota astronauta italiana).

Non solo, perché Barbie ha altresì cambiato “letteralmente” forma ed è stata in grado di interpretare anche fisicità diverse, più morbide, più reali: ed è così che, oggi, abbiamo una Barbie un po’ più bassa o con i fianchi più mediterranei e i polpacci muscolosi. Tra le proposte più nuove di casa Mattel c’è la Barbie con sindrome di down presentata ad aprile 2023 che, in ambito inclusione, si unisce a quella in sedia a rotelle o la versione con alopecia.

Lo stesso film, “Barbie”, ha tentato di scardinare i pregiudizi nati negli anni intorno alla figura di questa bambola: la narrazione cinematografica, infatti, è stata quella di una donna che racconta alle bambine e alle ragazze la sua vera missione ovvero quella di essere indipendente, libera e autentica. E, a tratti, anche insicura nonostante la perfezione affibbiata.

Barbie by Mattel: una storia lunga 65 anni

Nel 1936 Ruth Mosko, appena finito il liceo, si trasferì a Los Angeles. Qui, nel 1945, nel garage in cui il suo fidanzato Elliot Handler ed il suo amico Harold Mattson lavoravano insieme e producevano manufatti in legno, venne fondata la Mattel, una società destinata a diventare un colosso del mondo dei giocattoli. “Mattel” deriva appunto dalla fusione dei nomi “Mattson” ed “Elliot”. Un giorno Ruth venne colpita dal fatto che sua figlia Barbara preferisse giocare con immagini di attrici ritagliate da riviste, piuttosto che con le classiche bambole. Ebbe, così, un’intuizione che la portò a dare vita a Barbie, che nacque ufficialmente il 9 marzo 1959

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