Un’attività “giovane” che sta diventando un vero e proprio trend in fatto di esperienze di viaggi, giovane soprattutto nel target essendo una scelta fatta soprattutto (ma non solo) dagli under 35. Integrare il viaggio con il business è una pratica sempre più diffusa tra i Millennials: a trarre beneficio da questa scelta non solo il singolo lavoratore ma anche l’azienda. Lo chiamano “bleisure travel”: vediamo di cosa si tratta.
Prima il dovere e poi il piacere? No, possibilmente insieme
Con il termine Bleisure Travel (che coniuga le parole “business” e “leisure”) si intende un viaggio di lavoro combinato a una vacanza: si tratta di “allungare” una trasferta di lavoro con alcuni giorni di pura vacanza, portando con sé familiari e/o amici anche se si sarà impiegati in meeting aziendali e appuntamenti. Una formula apprezzata soprattutto da chi, per ragioni di business, viaggia spesso per cui ha piacere di prendersi qualche giorno in più per riposarsi; un motivo in più può essere quello di visitare il luogo in cui ci si trova per lavoro, approfittando proprio della presenza in loco.
Negli ultimi cinque anni i bleisure traveler son raddoppiati, specialmente tra gli under 35.
I benefici di questa scelta sono diversi e si riversano sia sui lavoratori sia sulle aziende: innanzitutto è stato confermato da diversi studi quanto “staccare la spina” faccia bene anche al rientro in ufficio, poiché si torna ricaricati e più concentrati; diminuisce il livello di stress e di ansia e scoprire nuove località rigenera mente e corpo, così da rendere il professionista più produttivo. Per questo non è sufficiente viaggiare per lavoro ma, al viaggio, aggiungere qualche giorno di svago.
Benefici che, neanche a dirlo, inficiano positivamente anche sull’azienda che, in questo modo, hanno lavoratori più produttivi, meno ansiosi e meno stressati, con un morale più alto e in grado di essere maggiormente fidelizzati all’azienda.
Un’opportunità per le strutture ricettive
L’industria del turismo si sta evolvendo in modo da adattarsi a questa nuova formula: sono molti gli hotel e le strutture ricettive che stanno adeguando i loro spazi in modo da essere efficienti ai fini di questa tipologia di viaggio. Crescono, negli alberghi, gli spazi destinati alle video riunioni, ai meeting e agli incontri di affari. Alcune location hanno introdotto anche le “call room”, piccole stanze all’interno delle quali il professionista può fare telefonate o video riunioni senza disturbare gli altri presenti.
Le strutture ricettive si sono accorte di quanto sia fondamentale adattare i servizi al trend di Bleisure Travel perché spesso il lavoratore che si trova a soggiornare quei pochi giorni per il suo “viaggio di lavoro e di piacere” è ben felice di tornare per periodi più lunghi se in quel posto ha trovato ospitalità e comodità. Tra gli hotel più scelti dai Bleisure Traveler quelli con annessa Spa in modo da staccare la spina quando la riunione finisce.
Bleisure travel: una tendenza in crescita
Quello del Bleisure Travel è un trend che, dopo lo stop degli anni della pandemia, negli ultimi anni è in costante crescita: complice appunto il Covid-19, si è assistito a una rivoluzione del modo di lavorare: i liberi professionisti, tendenzialmente già liberi da obblighi di luogo di lavoro, hanno iniziato a preferire scegliere mete turistiche per i loro affari – così da unire il piacere del viaggio e della scoperta -; le aziende, dopo aver beneficiato dello smart working come strumento utile a uno rinnovato lifestyle dei suoi dipendenti, stanno scoprendo l’importanza di avere lavoratori soddisfatti e più liberi dai dettami del lavoro canonico.
Si tratta di un trend in crescita per diversi motivi: innanzitutto combinare lavoro e divertimento aiuta a creare un equilibrio molto migliore tra lavoro e vita privata. Inoltre, i viaggi “bleisure” rappresentano un’opportunità ideale per risparmiare sui costi di viaggi. Ai fini del lavoro, infine, è stato evidenziato che gli incontri di affari fatti in località turistiche e con mood più rilassati ottengono risultati maggiormente profittevoli.
