Trovare la palma della Cina e i corbezzoli mediterranei accanto a cime di 3.000 metri non è consueto. Al pari, non lo è trovare una municipalità che abbracci il turista, avvolgendolo in un vero e proprio tessuto di benessere, fatto di natura, relazioni sociali, fiducia e cura del sé.
Merano esce di gran lunga dall’archetipo del luogo di cura incastonato nella cornice montana: certo, qui il medico Johann Huber, nell’Ottocento, ebbe l’intuizione di portare la nobiltà mitteleuropea abituata alle terme di Baden Baden e Boemia, trasformando Merano da paesino agricolo in luogo rinomato di rigenerazione.
A rammentarcelo è il meraviglioso Kurhaus, capolavoro Jugendstil risalente al 1884 e ampliato più tardi dall’architetto viennese Friedrich Ohmann; e la statua della principessa Sissi, nomignolo della sovrana Elisabetta di Baviera, Imperatrice d’Austria -che arrivò a Merano con la figlia Valerie nel 1870 per sollevarla dalla malattia, grazie alla convergenza di fattori geo-morfologici capaci di riparare la conca meranese dai rigori e dal gelo della tramontana.
In virtù di questa alchimia climatica, il dottor Huber promosse la famosa cura dell’uva che ha portato il vitigno dello Schiava (Vernatsch in lingua tedesca) a prosperare, dando vita a un paesaggio unico sulle pendici esposte a sud ovest del monte Benedetto.
Ma oggi, Merano è un paradiso alla portata di tutti, grazie a un approccio illuminato da parte di amministrazione comunale e Azienda di Soggiorno che poggia non solo su una storia e una tradizione potenti, ma su una visione capace di mettere l’uomo al centro.
Merano Vitae è una definizione emblematica: “Significa mettere le persone al centro dello sviluppo. Non basta attrarre turismo: vogliamo generare valore duraturo, che migliori la vita di chi vive qui –spiega Daniela Zadra, direttore dell’azienda di cura, soggiorno e turismo meranese- Tempo libero di qualità, relazioni sociali, salute mentale, ambiente curato: sono elementi che fanno parte del nostro approccio strategico. È un’economia più umana e sostenibile.” Un’economia del benessere, appunto. Che parte dalla natura per attraversare cultura, storia, salute, spettacolo e tradizione eno-gastronomica.
Esotismo botanico nel cuore delle Alpi
Il valore naturalistico di Merano risiede nei chilometri di percorsi che confluiscono nelle quattro passeggiate su fronti e percorsi diversi: Passeggiata d’Estate, Passeggiata d’Inverno, Gilf e Passeggiata Tappeiner. L’ultima prende il nome dal medico, botanico e antropologo Franz, fautore di quella versatilità che fece convergere a Merano piante da Mediterraneo, Oriente, Nord America, Nuova Zelanda. Complice, il microclima favorito dalla corona di montagne nel Parco Naturale del gruppo di Tessa, muraglia naturale che consente al pino e alla quercia di convivere con sequoie, palme, cipressi, corbezzoli. A Merano, la Giardineria è un’istituzione.
Il paese e la sua conca sono sede della cosiddetta “boscaglia termofila”, una specie di isola climatica fra le Alpi dove anche d’inverno la colonnina non scende mai sotto zero. Ma alla predisposizione geo-morfologica si aggiunge l’attitudine umana, fatta di valorizzazione e rispetto.
Conoscere la storia di un platano, sapere che ha 110 anni e che cuba una quantità di aria pari a quella contenuta nella Basilica di San Pietro a Roma è motivo di amore, di orgoglio. Lo si guarda con occhi diversi. Ed è questo amore che viene trasferito al turista, mentre legge le poesie sulle panchine della “Via della Poesia”, situate nella Gilf, o degusta le specialità di una Stube.
Anche il Passirio, fiume che corre accanto alla città, fonte di gioia e dolore a causa delle innumerevoli inondazioni ma capace di donare energia elettrica e risorse a disposizione di specie terrestri e acquatiche, è un elemento portante nel progetto Muoviti a Merano, aperto a chiunque per camminare, conoscere, stringere relazioni, esplorare il territorio. “Augen Auf”, traducibile con “Apri gli occhi” è un’esortazione alla scoperta: lo sposalizio delle trote, la mappatura degli alberi, la passeggiata geologica, la biodiversità urbana, le farfalle e i pipistrelli.
“Muoviti a Merano è un’iniziativa rivolta sia agli ospiti sia alla cittadinanza, poiché spazia in direzioni diverse: dalla biodiversità, ai temi naturalistici, fino ai percorsi per vivere una palestra a cielo aperto. Abbiamo a disposizione un contesto ambientale favoloso a costo zero – specifica Sabine Raffeiner, Direttrice di Ripartizione V del comune di Merano – Istruzione, cultura, servizi sociali e sviluppo economico. “Nell’economia del benessere, la ricchezza di un territorio si misura anche e soprattutto sull’ambiente”.
Benefici con economia del benessere tema attuale non si misura sulla ricchezza ma su ambiente che si ha.
E poi c’è la storia: il Ponte Romano, il castello dei conti di Tirolo, il Maur che oggi è l’Hotel Palace, la Polveriera, gli abitanti del quartiere Steinach, nucleo originario della città medievale che era l’unico protetto dalle incursioni del Passirio.
Il suo nome e quello di Merano hanno molto in comune: da Stein, che è pietra, a “mara”, in prelatino “mucchio di sassi”, appellativo dato alla città nell’857. Quei sassi sono diventati le fondamenta di un villaggio assurto da prima a luogo di cura e di ristoro e poi, grazie alla lungimiranza umana, a vessillo di un’economia capace di conciliare l’uomo e l’ambiente.
Le Terme nuove, inaugurate nel 2005 e il comprensorio sciistico di Merano 2000, rappresentano le punte più visibili di un microcosmo che converge al benessere e al valore della persona in ogni micro elemento del territorio.
“Un’eccellenza che non è appariscente, ma consapevole, rispettosa. L’obiettivo è costruire benessere vero, condiviso tra chi vive, lavora e visita Merano. Questo si riflette in ogni scelta progettuale, urbana e culturale.”
Intanto, Merano si appresta a ospitare la terza edizione delle giornate dell’albero, che vedranno convergere in città 19 relatori da 8 paesi del mondo. Un fiore all’occhiello Azienda di Soggiorno di Merano, con il patrocinio della Regione Trentino-Alto Adige e del Comune di Merano, che testimonia la centralità del verde urbano nell’economia del benessere.
Tanto che a settembre, sarà Merano a presentare il proprio modello di mobilità e sostenibilità a piedi a Graz, in Austria.