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La moda al servizio della salute mentale: la mission di BoNa Custom

La moda al servizio della salute mentale: la mission di BoNa Custom

BoNa Custom, un brand che desidera fare sensibilizzazione sul tema dei disturbi mentali: in Italia manca ancora la cultura dell’espressione e della cura.

Parlare di salute mentale non è sempre così semplice. Soprattutto in una società in cui, anche se il tema inizia a essere pian piano sdoganato, ancora non gli dà la priorità e l’importanza che merita. Miriam e Maria hanno voluto fare questo, attraverso il loro brand: BoNa Custom è la loro realtà aziendale, attraverso la quale fanno “indossare le emozioni” alle persone.

«Troppe persone hanno paura e inconsapevolezza delle loro emozioni: siamo in un’era in cui c’è necessità di tornare a parlare di quelle parti di sé, senza recriminarle» spiega Miriam Sforza, una delle due fondatrici del brand.

Un’immagine per ogni emozione. Un’immagine che nasce nel vissuto personale, nell’animo e nella mente, per poi essere trasmutato in forma artistica e assumere una nuova identità, un nuovo significato: in una borsa, in un diario, in un cappellino.

Salute mentale: i dati in Italia e nel mondo

In Italia più di una persona su cinque soffre di almeno un disturbo mentale, i più comuni sono ansia e depressione. Tuttavia, solo una persona su tre affetta da tali disturbi riceve un trattamento medico adeguato. Il dato emerge dall’ultima edizione dell’Headway – Mental Health Index 3.0, un indice composito che confronta la salute mentale tra i 27 Paesi dell’UE e il Regno Unito, utilizzando 54 indicatori chiave di performance. Il rapporto è stato presentato al Parlamento europeo da The European House – Ambrosetti, un think-tank italiano, insieme ad Angelini Pharma.

Tra i disturbi mentali più diffusi c’è quello relativo all’ansia; negli uomini le patologie più frequenti sono il tipo paranoie (7,8 per cento dei casi), la dipendenza da alcol (5 per cento) e la depressione nevrotica (4 per cento), mentre nelle donne è più frequente la depressione nevrotica (8,6 per cento), seguita da depressione maggiore (6,4 per cento).

 Secondo i risultati del Report Headway, circa il 20 per cento dei bambini sperimenta problemi di salute mentale durante gli anni scolastici e uno su cinque riferisce infelicità e ansia per il futuro a causa della solitudine, del bullismo e delle difficoltà nei compiti scolastici. Inoltre, il 45 per cento delle persone di età compresa tra i 16 e i 25 anni riferisce di ansia e disagio quotidiani associati all’eco-ansia.

Il dato più significativo è quello relativo all’assistenza: a guidare la classifica della percentuale di persone che hanno dichiarato che loro o i loro familiari hanno trovato difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria mentale è l’Irlanda con il 44% del totale mentre l’Italia è ultima con il 13%. Un dato che spiega quanto sia ancora complicato, per le persone, affrontare le proprie difficoltà e le proprie emozioni: perché se non vi è assistenza, comprensione e accoglimento sociale, non può diffondersi una nuova cultura dell’espressione.

BoNa Custom: come e perché nasce il brand

“Indossare le tue emozioni”. È questa la mission di BoNa Custom, un brand che ha deciso di fare della salute mentale non solo il suo cavallo di battaglia ma anche, e soprattutto, uno strumento di condivisione e sensibilizzazione.

Su ogni prodotto creato da BoNa Custom vi sono disegni – creati dalla mano di Maria Tessitore, compagna e socia di Miriam, e dipinti a mano – ispirati dai più puri sentimenti umani. Mani, volti, animali. BoNa porta in giro (letteralmente, è il caso di dirlo) l’animo individuale attraverso creazioni uniche e originali.

«Dar voce alle alle emozioni è l’obiettivo del nostro progetto. Dar voce alle emozioni ed indossarle smettendo di provare vergogna e reprimere ciò che sentiamo. Ogni nostro prodotto rappresenta una storia e racconta di ciò che ogni essere umano vive nel suo intimo».

L’idea nasce principalmente da Miriam e dal suo percorso di psicoterapia: un percorso che ha deciso, prima, di raccontare sui social, «smettendo di vergognarmi della mia diagnosi e di ciò che essa comporta. Noi non siamo il nostro disturbo – spiega la founder -, ma siamo le nostre emozioni. Ed entrambe le cose si mostrano comunque in maniera diversa da una persona all’altra, motivo per cui le nostre creazioni raccontano le emozioni più che i disturbi. Perché vogliamo siano libere a interpretazione: ognuno di noi, nel suo sé, vive il suo sentire in maniera unica ed è giusto che ognuna di queste tipologie del vivere interno sia rappresentata e rispettata. E, soprattutto, riconosciuta. Da sé stessi, in primis».

Miriam è la prima testimone di questo nuovo vivere. Nel suo racconto dice che ha spesso paura di non esistere più e che, probabilmente, è proprio questa consapevolezza che l’ha spinta ad uscire fuori dagli schemi. Per lei è fondamentale imparare a urlare le proprie emozioni, senza vergognarsi «come, invece, per troppo tempo ho fatto. Volevo riuscire a trovare un modo per comunicare le emozioni – dice -, un modo che facesse sentire liberi di esprimersi. Scrivere, ad esempio, è sempre stato liberatorio per me, ma non mi bastava più. Ed è stato proprio nel momento in cui cercavo di fare questo che, per destino o chissà cosa, ho conosciuto Maria».

Maria ha trovato il modo di esternare le sue emozioni nell’arte. È così che comunica sé stessa. La passione per l’arte e per il disegno la accompagnano fin da bambina e tutte le sue creazioni riflettono questo amore che, negli anni, ha sviluppato da autodidatta. Una dote innata che ha deciso di mettere al servizio degli altri e che oggi danno identità ai prodotti targati BoNa Custom.

«Non ho mai avuto molto supporto. Mi sentivo molto sola nel mio amore per l’arte. Il rischio – racconta Maria – era quello di lasciarmi andare allo sconforto, facendo sì che sogni e creatività si spegnessero. La mia crisi esistenziale ha incontrato quella di Miriam ed è così che abbiamo iniziato a pensare di dar vita a un progetto che unisse i nostri modi di esprimere le emozioni e le nostre passioni».

BoNa Custom: dove acquistare i prodotti

BoNa Custom, quindi, non è solo capi o borse. Sono emozioni, paure, fragilità. Sono gioie e dolori. BoNa Custom è il racconto di una storia d’amore: quella di Miriam con la scrittura, quella di Maria con l’arte, quella delle due ragazze, quella che le ragazze hanno oggi per BoNa e quella che ognuno di noi deve avere con sé stesso. 

“Scopri chi sei e non temere di esserlo” capeggia sulla borsa modello Potere.

 E poi ancora: la bag modello Narciso, il cappellino Intensa, il diario Amati e quello borderline, la t-shirt per chi si sente lunatico (e, soprattutto, vuole farlo sapere!) il giubbotto denim Love Yourself, il portafogli modello Riflesso. Questi sono solo alcuni dei prodotti creati dalla mente e dalla mano di Miriam e Maria. 

L’obiettivo, spiegano le ragazze, è quello di creare presto punti fisici in cui vendere i prodotti, perché hanno bisogno di avere un contatto diretto con le persone, fonti ispiratrici dei prodotti; 

per ora si possono acquistare i prodotti sul sito di BoNa Custom e attraverso i loro Social: www.bonacustom.it ; Instagram: @bona_customtessitore 

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